Un “cuore di maglia” per la piccola Beatrice

La piccola che nascerà a Del Ponte perché l'ospedale di Carpi è inagibile, avrà un corredino preparato dall'associazione che si occupa dei bimbi nati prematuri. Ecco chi sono le 220 mamme sparse in tutta Italia che hanno messo la loro passione a disposizione dei neonati ricoverati in terapia intensiva

Beatrice avrà una mamma, un papà e un centinaio di zie.
La bimba di Carpi che è nata all’ospedale Del Ponte perché la mamma ha dovuto lasciare le zone terremotate in fretta e furia, ha già pronto un corredino che vuol essere prima di tutto un “caldo abbraccio di benvenuto”. Lo hanno fatto le “zie varesine” di Cuore di maglia, un’associazione che raccoglie “mani di mamme per bimbi piccini”. Di cosa stiamo parlando? Lo spiega la fondatrice Laura Nani, 48 anni e quattro figli, di 26, 22, 19, 15 anni: «Eravamo un gruppo di amiche appassionate di lavoro a maglia. Ci trovavamo ogni tanto in un bar a chiacchierare e a sferruzzare. Poi è successo “l’incidente”: dovevo fare una paio di scarpine alla figlia neonata di una mia amica e ho sbagliato misura, ho saltato qualche giro e sono venute piccolissime. Ma erano stupende. Allora ho pensato che sarebbero andate bene ad un bimbo minuscolo, nato prematuro.
E da lì la folgorazione: perché non lavorare a maglia piccoli capi d’abbigliamento da regalare ai genitori dei bimbi nati prima del tempo? Tutto è cominciato così e ora siamo un bel gruppo».
Un “bel gruppo” in realtà non rende l’idea. L’iniziativa, partita nel 2008 da Alessandria, ha raggiunto ormai anche la Sardegna: sono tantissimi gli ospedali dotati di terapia intensiva neonatale che conoscono le donne di Cuore di Maglia e ricevono periodicamente, copertine, scarpine, cappelli buffi. «Cuore di maglia è un marchio registrato e tutto quello che produciamo è controllato: i filati sono particolari, i body devono essere puliti, disinfettati; le cuffie e i sacchi nanna hanno fessure e per far passare i fili e i tubi delle macchine a cui i bambini sono collegati. Sono capi allegri, colorati anche le garze sono fatte a maglia.
E’ importante – dice Laura Nani – non lasciare soli questi genitori che spesso passano lunghi periodi in ospedale, accanto ai loro bambini il cui stato di salute cambia di giorno in giorno. Noi seguiamo tutte le storie, amiamo questi bambini: abbiamo la piccola Gaia Stella ricoverata al Ponte, nata di 28 settimane che cresce, piano piano. Le abbiamo cucito una stellina su ogni coperta, sacco o cappellino. La mamma ci manda le foto, scrive sul nostro blog e forse si sente meno sola».
Ma non tutte le storie hanno un lieto fine: «A volte questi piccolini non ce la fanno e i nostri lavori a maglia vengono riconsegnati ai genitori. Servono ad elaborare il lutto».
O a volte un corredino serve a vestire un “principe” o una “principessa”: «Sono i bambini lasciati in ospedale dalla mamma – spiega Laura – Sono quasi tutti italiani: le mamme partoriscono e poi non vogliono tenere il bambino che resta affidato ai medici per qualche tempo. Noi ci occupiamo anche di loro».
Ora le mamme di Cuore di maglia in Italia sono 220. «Ci troviamo una volta all’anno spiega Laura, e ci conosciamo tutte, ogni zona ha una responsabile quella di Varese è Cinzia Nettis. Adesso stiamo raccogliendo abbigliamento 0-3 anni in buone condizioni per i bimbi delle zone terremotate e abbiamo appena raccolto oltre cento magliette, con l’operazione “cuore di maglietta”: le daremo agli adolescenti dell’Emilia. Abbiamo mobilitato i ragazzi del liceo di Alessandra e ognuno ha portato una sua maglietta».
Cuore di Maglia è anche su Facebook.
A una stima di massima, le donne di Cuore di Maglia sparse per tutta Italia, hanno confezionato per i bambini circa 700 copertine, e un numero non distante dai 1500 in termini di cuffiette e scarpine. Se sapete lavorare a maglia e volete cimentarvi trovate sul blog anche tutti gli "schemi". Da qualche parte c’è un "nanetto" che ha bisogno anche di voi.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 12 Giugno 2012
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