Quella notizia data troppo in fretta…

Un medico in servizio al Pronto Soccorso di Varese il giorno dell'incidente al giovane di Cazzago, ci chiede di riflettere sull'opportunità di pubblicare in tempo reale la morte sulle strade

Pubblichiamo la lettera del dottor Marco Canziani dopo averlo contattato e aver ottenuto l’autorizzazione a diffonderla.

Gentile Direttore,
le rubo solo alcuni minuti, nella speranza che la mia lettera serva come spunto di riflessione per lei e per tutta la sua redazione.
Sono un medico in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Circolo di Varese e oggi ho assistito, mi creda, ad una delle situazioni più imbarazzanti e sconcertanti relative alla mia attività professionale. Ero in servizio nella mia sala, quando l’infermiera del triage mi ha chiesto di ascoltare la richiesta, disperata, di una famiglia, due genitori, che non avevano notizie del loro figlio, vittima di un grave incidente stradale avvenuto poche ore prima.
Preoccupati, come sarebbe preoccupato chiunque nel sapere che il proprio figlio è stato vittima di un grave incidente stradale, mi hanno chiesto dov’era il loro figlio, come stava, dove l’avevano portato…non capivano perché non fosse lì in Pronto Soccorso…Quante volte, nel mio lavoro, ho visto quegli sguardi; quante volte ho letto negli occhi della gente la tensione disperata, la voglia di sapere la verità, quella voglia che spesso si mescola con la voglia di non sapere, con la voglia di fuggire dalla realtà.
Quante volte ho sofferto nel vedere quegli sguardi, conscio della realtà, a volte così crudele nella sua semplicità…Il loro figlio era morto…semplicemente morto… e loro non lo sapevano..…e un articolo sulla prima pagina del suo sito pubblicizzava la notizia, quasi con l’orgoglio nascosto tra le righe per il fatto di saperlo, di poterlo scrivere, quasi in diretta…per primi…
Il suo sito ha sbattuto in prima pagina la notizia del momento, quella che fa audience, ed i genitori del ragazzo non lo sapevano ancora…
…e la fidanzata del ragazzo lo ha proprio saputo leggendo il vostro articolo, in una ricerca angosciata di informazioni che l’avevano portata, disperata, a chiedere informazioni anche a voi, dopo che né i mezzi di soccorso né le forze dell’ordine avevano avuto il coraggio, o forse la correttezza di dire le cose come stavano.
Eh, già.. perchè certe notizie si lasciano da dire ai medici del Pronto Soccorso, loro sono abituati a certe circostanze.
Quello su cui volevo riflettesse è che oggi il suo giornale web non ha dato una buona informazione, non è stato un servizio per gli utenti.
Mi scusi se mi permetto, ma almeno con la mia coscienza non le permetto di dire, come potrebbe fare, che il suo giornale oggi è servito a qualcosa, perché ha dato una informazione a chi la stava disperatamente cercando.
Oggi il suo giornale ha dimenticato un grande valore umano, la pietà verso i famigliari, il rispetto verso le persone che condividevano con quel ragazzo la loro vita.
Mi ha molto scosso questa vicenda, mi creda.. e mi ha scosso perché alla fine a parlare con i parenti ci sono dovuto andare io, a dire la famosa, terribile, frase di rito, alla quale però non ci si abitua mai: "Mi spiace, purtroppo le condizioni del paziente erano gravissime… è morto"…
E dopo questa triste circostanza, un’altra ancora più brutta, più toccante, mi risuonano ancora nelle orecchie le parole della fidanzata: "Lo sapevo…l’ho letto su Internet…allora era vero…"
Alla morte, mi creda, non ci si abitua mai, nonostante il mio lavoro mi metta spesso di fronte a questa triste realtà, non ci si fa mai l’abitudine.
Quegli sguardi disperati, carichi di ansia, di tensione, di disperazione fanno male ogni volta allo stesso modo.
Forse è questo che dovreste cercare di capire, voi "giornalisti", quando mettete sullo stesso livello la morte con il traffico, la pioggia con una rapina, la seduta del consiglio comunale con la chiusura del centro per i lavori.
Dovreste capire che quello che conta non è lo scoop, la lotta selvaggia alla notizia più macabra, la gara a chi arriva prima o ottiene la foto più da vicino, con il particolare più raccapricciante. Sull’articolo non c’era il nome della vittima, grazie al cielo, ma c’erano sufficienti indizi per la sua inequivocabile identificazione al di là di ogni dubbio. Non sono un vostro assiduo lettore, lo ammetto, ma penso che a chi vi segue con costanza non sarebbe interessato sapere di quella notizia subito.
Penso che non ci sarebbero stati problemi a sapere questa triste notizia il giorno dopo, lasciando tutto il tempo necessario alla comunicazione della notizia ai famigliari della vittima.
No, non invochi il diritto di cronaca, non si giustifichi nella negligenza di chi non ha informato subito i parenti. C’è un diritto più grande che è il rispetto verso la persona, e ce n’è uno ancora più grande che è la pietà verso i defunti, la famosa pietas, come la chiamavano gli antichi.
Direttore, non voglio criticare, voglio solo dare a lei ed alla sua redazione uno spunto di riflessione, umile e sincero, da chi vede la realtà dei fatti di cui parlate dall’altro lato, quello forse più scomodo ed impegnativo, non voglio moralizzarvi, mi basterebbe solo che questa lettera finisse sulla scrivania di tutti i suoi collaboratori, affinché capiscano, per una volta, quale potere hanno tra le mani con questo loro lavoro.
Affinché capiscano che qualche volta la pietà ed il rispetto devono prevalere sul diritto di informazione.
Non le chiedo una risposta, tanto meno che la mia lettera venga sminuita, pubblicata nella sezione delle lettere, tante, che le vengono spedite ogni giorno, non le chiedo pubblicità,  vorrei che questa lettera servisse solo per una sincera riflessione…

Distinti saluti
dottor Marco Canziani

La risposta del direttore Marco Giovannelli

Notizie e rispetto, noi ci proviamo

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 18 Maggio 2006
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.