“Io, nazista da quando avevo vent’anni”
L'ideatore del Movimento nazionalista socialista dei lavoratori, Pierluigi Pagliughi rilasciò un'intervista a Varesenews alla vigilia delle elezioni del 2006
Quando nel maggio del 2006, a poche ore dalla scadenza del termine ultimo per presentare le liste per le elezioni amministrative, comparve il simbolo dell’Nsab-Mlns (Nationalsozialistische arbeiter bewegung – Movimento nazionalista socialista dei lavoratori) ci furono momenti di smarrimento: possibile che a sessant’anni dalla seconda guerra mondiale ci fosse qualcuno disposto a rispolverare termini e simboli che tutti (o quasi) avrebbero voluto dimenticare o quanto meno non vedere più? Ebbene sì. Dopo una serie di controlli, telefonate, visite su siti internet e così via arrivammo a rintracciare l’ideatore del movimento, il quarantacinquenne Pierluigi Pagliughi, che candidamente, dal suo ufficio nel milanese, confessò la sua “passione” per il periodo nazionalsocialista. Semplice e furbo il mezzo per farsi conoscere: il movimento si presentò infatti in sette Comuni (nell’ottavo, Inarzo, non venne accettato per una serie di vizi di forma). Tutti minuscoli, tra i cento e i settecento abitanti, dove con una manciata di voti si può essere eletti in consiglio comunale. Ne raccolsero in tutto 287, 23 dei quali a Belgirate, in provincia di Verbania, in un paese dove hanno votato 287 persone: oltre al candidato sindaco Osvaldo Carmellino, ristoratore di Stresa, sono entrati in consiglio neonazisti Alice Siragusa, Antonio Ferdinando Palillo e Massimo Torrioni. A Duno, nell’unico Comune del Varesotto dove i nazisti si presentarono, ottennero zero voti.
A rileggere le parole che l’ideatore del movimento disse a VareseNews vengono ancora i brividi. Pierluigi Pagliughi affermò di essere «nazista dall’età di venti anni», di «ispirarsi al partito nazional-socialista», di ritenere l’ideologia nazista «giusta di fondo, tant’è che furono i lavoratori a votare Hitler». Per non parlare delle tesi di Pagliughi sulla guerra e sulle morti causate dal nazismo: «Non si parla mai dei morti tedeschi e italiani sotto le bombe americane e alleate. Non credo di offendere nessuno, la guerra è guerra, in un conflitto è normale che la gente muoia. I morti ebrei sono presunti – ci disse Pagliughi –, i campi di sterminio sono diventati tali solo dopo il 1948. Hanno stancato con questa mania di protagonismo, anche perché oggi sono l’unica nazione che pratica l’apartheid di stato». Le reazioni furono tante: dalle lettere al direttore fino all’interrogazione presentata in Parlamento da Emanuele Fiano e Lucia Codurelli.
Il Movimento nazionalista socialista dei lavoratori nacque ufficialmente nel 2002, dopo che una quindicina di persone si riunirono nel 1999 per creare il comitato costituente. L’obiettivo dichiarato era quello di correre nei piccoli comuni della cosiddetta “provincia etnica dell’Insubria”: dalla sua fondazione l’Mnsl ha partecipato a oltre 20 competizioni elettorali e solo il no della commissione elettorale circoscrizionale di Gallarate ha impedito in una circostanza a Pagliughi e soci di correre a Inarzo. Il movimento fino allo scorso anno contava su 200 iscritti circa.
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