Bellezza, lavoro, rispetto: la terra dei Laghi sul lettino di Freud

Un’analisi lucida della Valcuvia e dei suoi tesori da parte di un luminare della psicologia che ha presentato la 33° edizione della rivista Menta e Rosmarino

menta e rosmarino 2014

Arrivare ad afferrare lo spirito di un luogo è lavoro da esperti. Per questo domenica scorsa a presentare il numero 33 della rivista di cultura locale Menta e Rosmarino è stato chiamato uno specialista.
Egidio Aldo Moja, Professore ordinario di psicologia clinica dell’Università degli Studi di Milano
ha letteralmente stregato il pubblico che ha riempito la sala consiliare del comune di Gavirate, regalando una presentazione della rivista servita in realtà da pretesto per parlare della terra di cui è innamorato, la Valcuvia.
«Quando comprai casa a Orino, il mio vicino mi stupì con una frase: ‘Non ho mai dormito una notte fuori dal paese. Del resto qui si sta così bene, che non ho bisogno d’altro’ – ha raccontato il professor Moja parlando del suo rapporto con la valle e con chi ci vive – . Ecco il primo protagonista di questa terra è senza alcun dubbio la bellezza dei luoghi».
Ma non è solo quel che vede l’occhio a raccontare un paesaggio. Infatti per Moja i protagonisti di questa terra – il paese si chiama Orino, ma il nome è solo casuale, perché è della valle che si parla – si chiamano lavoro, rispetto delle regole, natura (nelle sue varie declinazioni, come il vino: quello di Gavirate era addirittura ricordato nelle poesie del Porta e, forse, venduto in una delle 14 osterie della microscopica Caldana come raccontato in uno scritto di Alberto Palazzi, direttore della rivista nda). menta e rosmarino 2014
«Sono tante le storie di questo numero che danno la cifra di questi luoghi e della gente che vi abita – ha detto il professore (nella foto) – . C’è la storia di chi torna dalla guerra e si rimette subito al lavoro di sempre. O il caso della partoriente che poche ore prima di dare alla luce il suo bambino sta raccogliendo le patate: c’è lo spirito di lavorare in gruppo, di fare assieme, sempre nel rispetto delle regole, anche quando si litiga». L’esempio lampante è la storia di due vicini che rivendicano i maniera grottesca il loro pezzo di terra «senza mai andare oltre il lecito, senza esagerare».
Questo, insomma, il ritratto “psicologico” del luogo, fatto vivere e ricordato nei diversi interventi che hanno animato la serata, nel corso della quale è stato presentato il libro a firma di Federica Lucchini: “Romano, siedi qui e … raccontami!”. Un testo affascinante che pretende di entrare nelle “segrete stanze” del dott. Romano Oldrini, visitato nel libro in qualità di uomo politico, uomo di cultura e medico. Un dialogo serrato che ha sullo sfondo lo stretto legame di Oldrini con la “sua” Gavirate.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Dicembre 2014
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