Il popolo del camping? Sta cercando un’altra casa

Pubblicata l'ultima ordinanza della procura. Nella documentazione, la gente si è impegnata a ridurre il danno e la maggior parte afferma che sta carcando casa. Il comune li aiuterà

Quasi tutti hanno presentato in comune un programma di riduzione del danno, ma soprattutto «la maggior parte degli interessati ha comunicato di avere in corso la ricerca di una abitazione alternativa, con soluzione a breve». Gli abitanti del camping di Azzate stanno cercando casa altrove. Lo dice la relazione della pm Massimo Politi pubblicata nel sito del comune. La circostanza è una novità e autorizza a pensare che ormai molta gente stia pensando di lasciare il camping del sequestro (a rischio confisca) e anche della tragedia del 23 giugno, quando un colpo di pistola uccise un residente, Marino Bonetti. Insomma, sembra che la gente che ha vissuto fino a ieri in quella comunità dichiarata abusiva dai magistrati, stia davvero mollando gli ormeggi: stanca, delusa e amareggiata. (nella foto, una manifestazione al Sette Laghi)
Il sequestro è stato già confermato sia dai giudici del riesame e della cassazione mentre la lottizzazione abusiva per 5 soci del consiglio d’amministrazione è divenuta condanna in primo grado. Ma va anche detto che la procura e l’ufficio gip di Varese hanno applicato le disposizioni del sequestro stesso con molta cautela e hanno sempre preferito i tavoli di dialogo e la cura del tempo, agli sgomberi affrettati.

Poi il sangue di quella notte con la pistola puntata sulla fronte di Marino Bonetti ha forse fatto scattare qualcosa. Dopo l’arresto di Francesco Ammendola, l’ordinanza del gip Giuseppe Battarino descrive quel delitto come nato alla fine di una giornata sovraeccitata in cui si progettavano azioni clamorose. Quella stagione forse è davvero finita. I residenti hanno affermato nelle domande presentate al comune che stanno facendo le valigie. Chi va a Varese, chi a Rho, chi nei paesi dei dintorni. Il comune di Azzate sta cercando alloggi alternativi.
Nel documento la magistratura scrive che ve ne sono pronti già sei ma l’assessore Gianmarco Beraldo precisa. «Stiamo cercando soluzioni, questo sì – afferma – ma non abbiamo alloggi popolari per i residenti». Tuttavia la scorsa riunione di giunta ha deliberato di pagare le prime rate dell’affitto di uno dei campeggiatori che ha deciso di andarsene, e che ha dimostrato di avere una situazione economica di grande difficoltà. La prossima giunta si svolgerà giovedì prossimo nel cortile del municipio e si parlerà proprio del camping. Mancano all’appello solo tre persone, che però non erano rintracciabili, e per i quali è stata ancora posticipata la scadenza al 31 luglio. La sensazione è che alla fine la magistratura stia confermando tutte le accuse, e la gente oramai ne stia prendendo atto.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Luglio 2013
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