Il sindacato: “Lo stop al cantiere sulla pelle di 150 operai e migliaia di abitanti”
Nella vicenda controversa che ha accompagnato il percorso ad ostacoli del cantiere dell’Arcisate-Stabio la voce dei lavoratori è sempre stata in prima linea
Nella vicenda controversa che ha accompagnato il percorso ad ostacoli del cantiere dell’Arcisate-Stabio la voce dei lavoratori è sempre stata in prima linea. E anche di fronte all’ultima decisione delle due azienda impegnate nei lavori, che pone fine al cantiere e annuncia la riapertura di un nuovo bando per l’ultimazione dei lavori, il sindacato è il primo a commentare. Con amarezza. «Il dato con il quale noi abbiamo a che fare – spiega Flavio Nossa della Cgil – è quello di 150 lavoratori che perderanno il posto lavoro. E questo è l’ennesimo giochetto sulla pelle degli operai e degli abitanti della Valceresio».
La notizia dell’interruzione del cantiere non è ancora arrivata ufficialmente alle parti sindacali che la hanno appresa solo attraverso la stampa, «attendiamo una convocazione ufficiale – spiega Nossa – poi decideremo in assemblea che cosa fare, se resistere o avviare le trattative per ricollocare le persone che perderanno il lavoro».
La notizia dell’interruzione del cantiere non è ancora arrivata ufficialmente alle parti sindacali che la hanno appresa solo attraverso la stampa, «attendiamo una convocazione ufficiale – spiega Nossa – poi decideremo in assemblea che cosa fare, se resistere o avviare le trattative per ricollocare le persone che perderanno il lavoro».
Nella foto il corteo organizzato dai sindacati in uno degli ultimi stop al cantiere
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