Mazzetta nel giaccone, 2 anni agli ispettori dell’antifrode

Condannati i due funzionari dell'agenzia delle entrate che avevano chiesto 15mila euro a un imprenditore per evitare dei controlli. Ma l'indagine non è finita qua

Sono stati condannati a 2 anni di reclusione i funzionari dell’agenzia delle entrate arrestati per un caso di concussione due anni fa. Vincenzo Mercadante e Massimiliano D’Errico erano stati incarcerati per aver chiesto una dazione di denaro a un imprenditore per evitare dei controlli. I due erano rispettivamente il capo area delle riscossione dalle medie imprese e il responsabile dell’antifrode. Perfezionarono la richiesta e inviarono a prendere i soldi il solo D’Errico. L’uomo si mise nella tasca del giaccone una mazzetta da 15mila euro in tagli da 500 euro ciascuno. La scena era in realtà una trappola organizzata dai carabinieri e dal pm Agostino Abate, e venne presa dalle telecamera delle forze dell’ordine. Suscitò grande sconcerto l’immagine del funzionario che si intascava la dazione di denaro. Il processo che si è svolto con il rito abbreviati davanti al gup Cristina Marzagalli, è ruotato proprio intorno a questa consegna controllata, come si dice in gergo la trappola organizzata dagli inquirenti. E’ abbastanza normale che il funzionario che non era materialmente presente, ovvero Mercadante, proclami al sua estraneità ai fatti, ma nel dibattimento in camera di consiglio è accaduto che abbia rivendicato la sua innocenza anche D’Errico nonostante le immagini lo mostrassero chiaramente prendere i soldi. Mercadante ha sostenuto che lui non sapeva nulla della tangente, ma secondo l’accusa l’affare fu perfezionato proprio nella sua stanza, all’Agenzia delle entrate. Il concorso dei due per il giudice è stato pienamente provato, ma il reato è stato modificato. E’ tentata concussione e non concussione, perché la consegna del denaro venne fatta su input dei carabinieri, e il giudice rifacendosi a una sentenza della ha convenuto che il reato non sarebbe pienamente maturato. La pubblica accusa sosteneva tuttavia che il commercialista dell’imprenditore taglieggiato aveva già comunicato ai due imputati che vi sarebbe stato il pagamento e dunque le promessa costituisca già il reato di concussione pienamente maturato. Ai due imputati il gup ha concesso le attenuanti generiche, oltre che lo sconto di un anno per il rito abbreviato, ma la storia delle mazzette intorno all’Agenzia delle entrate non finisce qua. Intanto va ricordato che un altro funzionario è stato condannato in primo grado il 27 gennaio scorso a 2 anni e 10 mesi, ma l’aspetto forse più interessante è che il pm Agostino Abate ha in corso ancora uno stralcio di quell’inchiesta su Mercadante e D’Errico, entrambi indagati in un secondo filone per presunti episodi corruttivi di cui ancora non si sa nulla.

Il video dello scambio della mazzetta

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Marzo 2012
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