Un anno al riparo per i senzatetto
Sono già 9000 i chili di cibarie distribuiti fino ad inizio ottobre. In 790 si sono presentati alla ricerca di capi di abbigliamento. E sono 14 ad avere usufruito da Ottobre dei letti allo Chalet Martinelli. Grazie agli Angeli Urbani
Sono già 9000 i chili di cibarie distribuiti quest’anno, fino ad inizio ottobre (Erano 6000 nel 2013). In 790 si sono presentati, quest’anno, alla ricerca di capi di abbigliamento. Con l’inizio dell’inverno, infine, sono 14 quelli che hanno usufruito dei 12 letti disponibili allo Chalet Martinelli, di diverse nazionalità: italiani, serbi, marocchini pachistani e provenienti dalla Repubblica Dominicana.
E’ questo il consuntivo – redatto dal presidente Walter Piazza in base ai dati raccolti attraverso le tessere di chi usufruisce del servizio – dell’anno di volontariato degli Angeli Urbani, che dal 2005 gestiscono lo Chalet Martinelli offrendo riparo d’inverno ai senzatetto, abiti e cibi per chi è in difficoltà.
«Quella degli Angeli Urbani è una solidarieta che non sta sotto riflettori – spiega Enrico Angelini, assessore alla famiglia – E poichè il tema dei senza tetto non è risolvibile con dei tendoni, alzati tanto per dire che si è fatto qualcosa, ma prendendosi cura delle persone. Per questo dobbiamo ringraziare gli Angeli, che ci danno la possibilità concreta di tenere aperto questo posto».
Lo Chalet Martinelli, che sta in via Milano, tra le due stazioni ferroviarie cittadine è di proprietà del comune, che paga anche le bollette per tenerlo aperto. Ma niente di tutto ciò che succede sarebbe possibile senza i volontari – in tutto 22 – presieduti da Walter Piazza e sotto la direzione di Pina Cesca.
«L’esperienza di collaborazione forte tra gli Angeli Urbani e il Comune è nata come risposta alle ai brutti fatti avvenuti qualche anno fa, con due persone che hanno finito la loro esistenza sotto un portico della città – ha sottolineato Angelini – In questa struttura non solo hanno un riparo di emergenza – un letto, un abito, qualcosa da mangiare – ma anche delle persone che li seguono».
Persone di ogni genere e ogni età: «Fino a poco tempo fa venivano due signori ottantenni, per esempio – racconta Pina Cesca, la direttrice degli Angeli – ora hanno fortunatamente trovato una sistemazione un pochino più stabile. E fortunatamente ha trovato la sua strada anche un ragazzino di 19 anni, senzatetto da almeno un paio, figlio di una famiglia disgregata che stava prendendo davvero una brutta piega, anche a causa del suo vagabondaggio. Sono contenta che ora sia in un posto dove si possono prendere cura di lui».
Con la crisi, sono arrivati anche quelli che hanno perso il lavoro, e quindi tutto d’un tratto la possibilità di mantenere una casa «Sono di ogni nazionalità e religione: italiani e stranieri, spesso uniti dalla crisi di qualche azienda, che non avendo dove dormire vengono qui per stare in un posto caldo e pulito e poter dignitosamente cercare lavoro di giorno» spiega Pina Cesca.
Il rifugio ha un regolamento a cui attenersi, che aiuta i volontari ma anche gli stessi ospiti: non si possono portare alcolici, non si deve essere sotto l’effetto di droghe, non si possono portare con sè coltelli o altre armi. «Si evitano così le risse, e anche le persone che sono qui si sentono più sicure». Potendo, con un minimo di serenità, rimettere insieme i cocci e cercare un nuovo lavoro e una nuova casa. Con tanti auguri per il 2015.
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