“Ma la fondazione Blini esiste?”

Lunga discussione in consiglio comunale: la Fondazione esiste eccome, rassicura il sindaco, che convocherà quando prima un CdA per dare un taglio alle polemiche

Fra i temi del "piatto ricco" offerto dalla seduta di consiglio comunale di giovedì scorso ha fatto cpolio nuovamente anche un’illustre dispersa: la Fondazione Blini. Un ente di cui è stata messa in dubbio persino l’esistenza, come si vedrà: ma il sindaco Farioli assicura il contrario, intende rilanciarla e anzi convocarne quanto prima il CdA.

La vicenda prendeva le mosse nella primavera del 2007, all’epoca della convenzione multimilionaria fra la Provincia di Varese e il Comune di Busto Arsizio, approvata a ridosso delle elezioni provinciali. Nel "pacchetto" di interventi previsti vi era anche una previsione relativa all’uso della struttura del Liceo Artistico Candiani in piazza Trento e Trieste (nnella foto). Questa sarebbe dovuta diventare, al termine dei lavori presso la nuova sede liceale di via Manara, un centro di espressione artistica e sociale giovanile. La Provincia, con quello che le opposizioni denunciarono come un colpo di mano, decise unilateralmente la forma da dare alla struttura – una Fondazione – e il nome, con la dedica a Giovanni Blini, tra i fondatori di Comunità Giovanile. Per tacere della nomina dall’alto di Comitato culturale e collegio sindacale, nonchè del consiglio di amministrazione. Consiglio "bipartisan" quanto si vuole, ma che finora non si è ancora riunito.

Così quando in seduta, assente Audio Porfidio con i suoi numerosi punti in arretrato, si è giunti ad affrontare due mozioni accorpate per tematica dal presidente Speroni e presentate rispettivamente da Erica D’Adda per il PD e da Diego Cornacchia per Forza Italia, è stata subito bagarre. Il colmo è che le mozioni siano state entrambe alla fine ritirate (quella del PD in segno di polemica): intanto però si è rispolverato l’argomento. D’Adda proponeva di studiare la possiiblità di un contributo del Cermec dell’università Cattaneo-Liuc di Castellanza, sulla scorta del buon esempio fornito con la Fondazione culturale di Gallarate, ed ha fustigato i continui rinvii della mozione cui era stata costretta (quattro volte da luglio ad oggi), sempre per ridiscuterne in commissione Cultura, fatto poi mai avvenuto. "Impallinata" quindi dal PD la presidente della commissione, la consigliera regionale leghista Luciana Ruffinelli. La giustificazione che i lavori della commissione vanno a rilento per un grave incidente occorso alla segretaria non è stata gradita. «Possiamo ripartire con i lavori in commissione purchè il consiglio comunale dia un parere circostanziato sulle attività che la Fondazione potrebbe avere» ha azzardato ancora Ruffinelli. «Se la Fondazione Blini è bloccata è un problema vostro» la risposta di D’Adda. «Dopo quattro rinvii non mi potete venire a dire che forse a novembre se ne discute in commissione – e in ogni caso non avete capito a quale contributo da parte della Liuc mi riferivo. A Gallarate invece l’hanno capito».

Il sempre puntiglioso Cornacchia appuntava le sue mordaci critiche sul modo in cui la Fondazione era venuta alla luce, e in particolare sullo Statuto della medesima, non votato dal consiglio comunale; in assenza di un rinnovato confronto fra Comune e Provincia, in modo che questa possa recepire eventuali richieste di modifiche proposte dal consiglio comunale, secondo Cornacchia il sindaco dovrebbe rifiutarsi di assumere la presidenza della Fondazione. Cornacchia, prima di finirre per ritirare il punto dopo le risposte del sindaco, tuonava parlando di «impertinente interferenza» e di «atto di forza» da parte della Provincia nelle nomine, che includevano anche dei consiglieri comunali all’interno di CdA e collegio dei revisori. Per lui «la Fondazione Blini non esiste in assoluto, non abbiamo mai approvato lo Statuto. Cancelliamo tutto, facciamo un passo indietro e ripartiamo da zero». Caustico il presidente Speroni: «Se la Fondazione non esiste, come mai ci sono due mozioni che ne parlano e ne stiamo dibattendo»?

La discussione ben presto degenerava in punzecchiature fra le opposizioni, proprio quando la maggioranza pareva in imbarazzo. L’ultima parola l’aveva il sindaco Farioli. «Per lo Statuto vi furono difficoltà, e alla fine la Provincia ha usato lo stesso sistema impiegato per creare il museo dell’Aeronautica, Volandia, la Fondazione Istituto Insubrico di Ricerca per la Vita eccetera. La Fondazione Blini esiste, certo di più della nuova caserma dei carabinieri (di cui si era cennato durante la seduta ndr)…» Da luglio 2008, spiega il sindaco, la Fondazione Bilini esiste perchè sono stati depositati dal notaio i necessari documenti. «Chiederò un parere al segretario comunale e a quello provinciale e poi convocherò un CdA, perchè polemiche personalistiche e fuori luogo finiscano una buona volta».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 03 Novembre 2008
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.