Bilancio di previsione “da crisi”, nel segno del recupero di risorse

In commissione l'assessore Crespi presenta il previsionale 2009. Si gratta il fondo del barile, scoprendolo ricco di fondi non utilizzati. Alienazioni di beni comunali per 10 milioni, lotta dura all'evasione fiscale; Tarsu e servizi mensa ritoccati verso l'alto. Le opposizioni chiedono lumi su derivati e dintorni

In commissione va in scena il primo atto del bilancio di previsione 2009. È l’assessore Giovanni Paolo Crespi a presentare il "suo" primo rendiconto preventivo, dal quale emerge l’incrociarsi di una profonda crisi economica con la cronica situazione di rigidità dall’alto che limita fortemente le finanze comunali. Imperativo pertanto trovare ogni possibile fonte di introiti, se necessario grattando il fondo del barile, tra recuperi di fondi residui mai utilizzati, lotta all’evasione fiscale, alienazione di beni comunali.

Razionalizzando la spesa con "potature" qua e là si è risparmiato un 3,5% di uscite rispetto al 2008, portando il totale a 49,6 milioni di euro. Buona parte dei risparmi è andata al Fondo straordinario Famiglia e Lavoro costituito per chi sta perdendo l’impiego. Le entrate a loro volta diminuiscono di un 2,5% in previsione assestandosi a 59 milioni; in calo anche gli oneri di urbanizzazione, con la crisi che tocca anche l’edilizia.

Per rastrellare risorse da tempo Palazzo Gilardoni sta realizzando attente ricognizioni dei conti. Prosegue l’analisi dei residui sul conto capitale e su quello corrente: nel solo 2008 si sono rivelati disponibili soldi prima bloccati e mutui mai utilizzati, qualcosa come 25 milioni di euro per nuove opere in teoria "immediatamente cantierabili". Cifra ovviamente impossibile da utilizzare a piacere, "tutta e subito", per i vincoli del Patto di stabilità. Fra le entrate anche oltre 10,2 milioni di euro che si valuta di ottenere con alienazioni di beni comunali (aree libere, le più appetibili per futura valorizzazione da parte di privati). 
Si sta rilanciando anche la lotta all’evasione fiscale, che in città è pesante. In particolare in materia di rifiuti, cioè sulla Tarsu: ad una società esterna vincitrice di apposita gara d’appalto è stato affidato il servizio di recupero dei tributi, da cui sarebbe garantito un milione di euro per il solo 2009. La Tarsu in sè crescerà del 2%, «in linea con i dati Istat», un aumento «valutabile sui 3 euro per 100mq di abitazione»: con questo, la copertura finanziaria del servizio gestione rifiuti si avvicinerà alla soglia dell’80%, al netto della citata evasione. Adeguamento verso l’alto in vista anche per i servizi mensa. Con ciò, mette le mani avanti Crespi, «Busto ogni anno chiede al cittadino in media 726 euro, contro gli oltre 900 di Varese o gli oltre 1100 di Castellanza».
La già citata società esterna, grazie a un sistema informatizzato, potrà provvedere a individuare singolarmente i lotti comunali e incrociarne i dati con ulteriore recupero di somme evase in passato anche sull’Ici. A copertura dell’abolizione di quest’ultima, è stato notato, lo Stato non ha dato più dell’80% della cifra equivalente in trasferimenti (l’esatto contrario del federalismo fiscale ndr). Un recupero fondi da 800mila euro, amaramente, è a bilancio
anche nei confronti dei dipendenti comunali, per le note vicende legate agli accertamenti della Corte dei Conti; entrata bilanciata da una cifra analoga stanziata dal Comune per i dipendenti stessi, in particolar modo per la formazione e qualificazione. Difficlmente li potrà rabbonire.

Dalle opposizioni sono giunte varie osservazioni, in particolare relative alle operazioni con i derivati (contratti di swap), le ultime eseguite circa un anno e mezzo fa e sulle quali l’autunno scorso la Corte dei Conti ha posto formalmente la sua attenzione, senza però fin qui prendere alcun provvedimento. L’assessore Crespi ha riferito che si sta pensando di dotarsi di una consulenza di parte terza. Lo stesso collegio dei revisori, ricordava il presidente della commissione bilancio Nicola Ruggiero (PD), ha scritto di non potersi esprimere sui derivati del Comune in mancanza di tutti gli strumenti necessari.

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Pubblicato il 05 Marzo 2009
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