Cinque anni e sei mesi al finto frate pedofilo

Pena esemplare per Alberto C., arrestato nel maggio del 2008 in seguito alla denuncia di una tredicenne che faceva "esercizi spirituali" con lui

Il tribunale di Busto Arsizio ha condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione, a conclusione del primo grado di giudizio svoltosi in forma abbreviata, Alberto C., l’uomo che si spacciava per frate laico e che aveva abusato di una ragazzina di tredici anni con la scusa della religione. A comminare la pena il giudice Luca Labianca

Tutto era iniziato poco meno di un anno fa dal tema di una ragazza bustocca tredicenne che aveva confidato sulle pagine del foglio protocollo le "attenzioni" che subiva da un sedicente frate laico che, spesso, andava a trovarla a casa. Così fu arrestato Alberto C., un 50enne di Busto Arsizio, incensurato, con tre accuse gravissime: violenza sessuale su  minore, detenzione di materiale pedopornografico, e creazione di materiale pedopornografico

LA VICENDA –  Diversi elementi di prova erano stati trovati nel computer, a casa, durante la perquisizione, effettuata dagli agenti del commissariato di Polizia. Materiale proveniente da chissà dove, ma anche una cartella con l’indicazione «non cancellare mai», contenente una decina di foto della ragazzina, anche nuda. L’uomo ha riferito di essere un laico in attesa di prendere i voti (ma l’ordine provinciale dei francescani aveva precisato che l’uomo non era legato alla confraternita) e come tale si era proposto alla mamma della bimba, conosciuta tramite un’amica comune, per la fornitura di un computer (è un esperto di informatica). Poi, si era messo a disposizione.

Affabile e cortese  («chiamatemi quando volete»), ma aveva anche esibito una patente pseudo-mistica, carpendo la fiducia dei genitori che vedevano di buon grado l’aiuto di una persona con il dono della fede. Ma la sua non era vera fede, era invece, secondo le accuse, malizia pura: secondo quanto emerso dalle testimonianze della piccola la scusa per gli incontri in camera era questa: «Io sono il tuo angelo custode, tu devi pregare di più». Poi le prendeva le mani, le diceva di chiudere gli occhi, e infine la toccava con scuse abbiette, come la «trasfusione di cellule» per consentirle di andare in paradiso. Nessuno andava però in paradiso, con quegli incontri fissati ogni giovedì, che si sarebbero protratti tra l’agosto e il novembre del 2007. Dopo quasi 4 mesi così, la 13enne ha detto alla mamma che non voleva più vedere il sedicente religioso. I genitori pare non sospettassero nulla e considerassero quegli incontri mistici alla stregua di un catechismo privato da parte di una persona che, assicura  la Polizia , era all’apparenza assolutamente fidata. C’era poi il capitolo sms che l’uomo inviava alla tredicenne, cercando di allontanarla dalle amichecon le motivazioni più incredibili («sono possedute dal demonio»)  e intimandole di non dire mai nulla a nessuno.  

Dopo l’arresto la confessione dell’uomo in una sorta di trance mistica nella quale parlò di toccamenti nella convinzione che in lei ci fosse "odore di santità". Secondo lui era necessario il contatto fisico e, possibilmente, su tutto il corpo per far sì che ci fosse una «trasfusione di cellule» per aiutarla a diventare un angelo. Rigettata dalla corte la perizia psichiatrica che puntava a dimostrare la sua incapacità di intendere e di volere, Alberto C. era capace e sapeva quello che stava facendo. Da qui la pena pesantissima nei suoi confronti di 5 anni e mezzo di carcere. 


Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 09 Aprile 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Segnala Errore

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.