In gita tra i rifiuti, “dove non si butta via niente”

Una delegazione di "Partecipare si può" e del Meetup è andata a vedere come funziona il centro di riciclo in provincia di Treviso. catalano: «Questa non è una stupidaggine»

Che fatica fare politica. A volte serve anche guidare per oltre 300 km e andare a vedere come funziona il centro di riciclo di Vedelago. E’ quello che hanno fatto Ivan Catalano di "Partecipare si può", Igor Nudo, Debora Crespi del Meetup di Busto Arsizio. Dopo averlo presentato alla stampa qualche giorno fa come sistema meno dispendioso e meno inquinante dell’ammodernamento dell’inceneritore Accam ora i sostenitori del progetto hanno deciso di andare a visitare l’impianto di Vedelago in provincia di Treviso, per vedere se quel modo di trattare la questione rifiuti sia una "stupidaggine" come lo ha definito il presidente di Accam Paolo Cicero in un intervista a Varesenews.

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«Pare non esserlo affatto – afferma Ivan Catalano di ritorno dalla visita – dato che abbiamo potuto vederlo con i nostri occhi. Funziona benissimo e permette di trasformare in soldi quello che tutti considerano spazzatura». Catalano e i ragazzi del Meetup hanno potuto vedere i capannoni, l’area di stoccaggio dei rifiuti imballati che vengono poi venduti come materia seconda, i macchinari che trattano i rifiuti e li separano fino al 97% del totale: «Il sistema è semplice e divide i rifiuti con processi semplicissimi come il magnete per selezionare i metalli dai non metalli, il peso per dividere la plastica dalla carta – racconta Catalano – alla fine del processo resta solo un 3% che finisce in discarica. Quello che rimane è un materiale inerte che viene pressato al massimo per non occupare spazio e non viene bruciato perchè, come ci ha detto la proprietaria, si creerebbero due discariche: una in terra e una in cielo». Semplice, si arriva ad un punto oltre il quale non conviene bruciare.

La delegazione bustocca ha anche visionato i prodotti ricavati dalla plastica triturata ed estrusa: tavoli, sedie, mattoni che resistono ai terremoti e che si sta pensando di usare per la ricostruzione in Abruzzo, pavimenti per i container dell’Onu. Tutto viene riciclato, quasi nulla viene buttato. Ma gli interessi del centro di Vedelago vanno anche oltreoceano come ha ribadito Igor Nudo: «Ci è stato detto che c’è un interesse da parte dei venezuelani per questo sistema e che presto una delegazione del presidente Chavez verrà a visionare il modello» La teoria che c’è dietro al centro l’ha spiegata Carla Poli, proprietaria dell’azienda, alla delegazione: «Sin da piccola mi hanno insegnato a non buttare via niente. Anche una pentola bruciata, in casa mia, diventava una fioriera». La Poli sarà in commissione ambiente a Busto Arsizio il 20 giugno: la comunicazione ufficiale è stata inoltrata a tutti i consiglieri comunali e alle presidenze di Agesp (che gestisce la raccolta) e di Accam, quel Paolo Cicero che Carla Poli vorrebbe incontrare per sottoporgli la sua "stupidaggine". L’azienda sta anche producendo una simulazione per il bacino che serve attualmente Accam e dimostrare, dati alla mano, che riciclare tutto è possibile. Rumors della maggioranza sembrano far intendere che l’idea a qualcuno è piaciuta, chissà che quando il 25 giugno si voterà in consiglio comunale l’allungamento della convenzione per l’incineritore dal 2019 al 2025, qualcosa non cambi.


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Pubblicato il 09 Giugno 2009
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