Mizar, tutto rimandato al 20 agosto

Niente firma per l'accordo. Prossimo passo una delibera di giunta da approvare lunedì 20 agosto per garantire i colloqui con Agesp

«Me lo sentivo che qualcosa sarebbe andato storto». È questo il commento di uno degli ex dipendenti della Mizar all’uscita dall’incontro in Comune. Oggi infatti non c’è stata la firma già fissata giovedì 9 agosto per l’accordo fra Amministrazione comunale e associazioni sindacali. Tutto è stato rimandato a lunedì 20 agosto e alla riunione di giunta.
La mattinata di lunedì 13 agosto era iniziata alle 10.30, quando circa 10 ex dipendenti e i rappresentanti di Cobas e Sdl si sono ritrovati davanti a Palazzo Gilardoni. L’appuntamento con il segretario comunale Giacomo Rossi e gli altri rappresentanti sindacali coinvolti, Cgil, Cisl e Uil, era infatti fissato a quell’ora, mancava solo una conferma telefonica. Verso le 11 il nervosismo dei lavoratori – da un anno e mezzo in cassa integrazione straordinaria a 700 euro al mese – era ormai palese. Finalmente arriva Rossi, ma il presentimento che qualcosa non va si fa più concreto: «Scusate il ritardo, ma c’è qualche problema tecnico». 

All’incontro infatti mancano gli altri sindacati, Cgil Filtea e Femca Cisl . Rossi mostra quindi un fax arrivato dalla Cgil venerdì 10 agosto, un giorno dopo la riunione in cui l’accordo per l’inizio dei colloqui era stato definito nei dettagli. Per farlo diventare realtà mancava solo la firma di oggi. Questo punto infatti – che era già stato discusso nella riunione del 27 luglio -, è il primo di un accordo più articolato che anche la Cgil aveva firmato il 18 luglio. In sostanza, prevede di presentare ad Agesp una lista di lavoratori Mizar e sollecitare la società ad assumere alcuni lavoratori a partire da quelli delle fasce protette. Ma qualcosa non convince la Cgil che lamenta in primo luogo problemi di rappresentanza sindacale. «Senza nulla togliere – scrive Salvatore Minardi, Cgil-Filtea – alle organizzazioni sindacali presenti al tavolo, dobbiamo sottolineare che fino ad oggi esse hanno rappresentato (e voluto rappresentare!) un quarto (25%) degli attuali dipendenti. Chiediamo pertanto che qualsiasi trattativa venga condotta con tutte le organizzazioni sindacali». La firma ormai è saltata, tanto più che Minardi mette anche in evidenza che «i colloqui non devono essere fatti a partire dai lavoratori che si sono già resi disponibile per qualsiasi lavoro, ma da quelli appartenenti alle categorie protette».

C’è una certa sorpresa per queste parole fra i lavoratori, ma anche delusione e rabbia. «Nell’accordo già si parla di categorie protette – spiegano Antonio Ferrari di Cobas e Umberto Durante di Sdl – che senso ha questa contestazione? E poi, perchè non si sono presentati oggi? Avremmo potuto discuterne e risolvere». È a questo punto quindi – di fronte alla volontà di lavoratori e sindacati di non lasciare tutto in sospeso – che dopo un consulto telefonico con il sindaco Farioli, Rossi annuncia quello che ora dovrebbe essere il passo definitivo. «Questa è una vicenda complessa che segnerà un momento importante nel storia dei lavoratori del nostro territorio. Un accordo di questo tipo in cui l’Amministrazione comunale cerca di far incontrare lavoratori e imprese è il primo nella nostra provincia. A questo punto è giusto passare attraverso una delibera delle giunta in prospettiva anche futura per altre aziende».

Lunedì 20 quindi, dopo aver presentato il testo a tutte le parti coinvolte, la giunta dovrebbe approvare questo documento e garantire così lo svolgimento dei colloqui di martedì 21 con Agesp.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Agosto 2007
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