Nuova giunta, non c’è l’assessorato alla cultura

Ad accendere il dibattito è stato l'esponente dei Giovani Democratici Brugnone sulla sua pagina Facebook: "Se non spetta a nessuno tocca al sindaco". Per Farioli è compito dell'intera giunta e non di una figura specifica

 Che fine ha fatto la delega alla cultura? L’esponente dei Giovani Democratici Massimo Brugnone apre il dibattito su Facebook e sul suo blog all’indomani della nascita della giunta Farioli-ter, avvenuta durante il consigliuo comunale di giovedì 9 gennaio. Tra le deleghe consegnate dal primo cittadino, infatti, non compare quella della cultura per nessuno dei sette assessori freschi di nomina. Matteo Tosi, ex-direttore della fondazione Blini, «potrebbe essere finita all’interno della dicitura marketing territoriale che fa capo all’assessore Azzimonti» ma per Brugnone «quando non è espressamente indicata dovrebbe fare capo al sindaco». A ben vedere, dopo l’esperienza di Mario Crespi nella prima giunta, la delega alla cultura era ritornata in capo al sindaco dopo il primo rimpasto e, in effetti, Farioli ha ricoperto il vuoto con numerose iniziative da lui promosse dal Baff alle celebrazioni per D’Annunzio.

Farioli risponde così a chi si chiede che fine abbia fatto la voce cultura: «Questa giunta obbliga a cambiare tutta l’impostazione burocratica: si ragiona per obiettivi strategici e non per settori, la cultura non è una somma di eventi ma l’approccio culturale di una città – spiega Farioli – potenzialmente tutti e sette gli assessori potranno occuparsi di cultura mentre in capo a me restano le linee guida generali». Lo schema nella testa del primo cittadino è chiaro: lui dà le direttive e gli obiettivi ai vari assessori, loro devono metterli in pratica nell’ambito delle deleghe assegnate. 
Ivo Azzimonti, ad esempio, si occuperà della cultura del cibo in previsione di Expo, utilizzando la rete dele associazioni voluta da Farioli per quanto riguarda le realtà che si occupano di cibo. A Claudio Fantinati, invece, la delega che riguarda la biblioteca e i musei e via discorrendo: «Presto mi riunirò con gli assessori per discutere in maniera approfondita degli obiettivi che ci porremo da qui al termine del mandato – spiega Farioli che poi bolla il dibattito sulla cultura – il dibattito portato avanti da Brugnone è figlio di un modo centralista di fare politica». 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Gennaio 2014
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