Passa il Pgt, finisce l’era del piano regolatore
Adottato il nuovo strumento urbanistico per la città con l'aggiunta degli emendamenti sullo stop a kebab, sale giochi e negozi etnici nei tre centri storici e vicino alle scuole. Critiche dalle opposizioni e voto oltre la mezzanotte
Busto Arsizio ha adottato il suo Pgt con 16 voti favorevoli e 9 contrari. Dopo anni di attesa, dunque, la città ha il suo nuovo piano di governo del territorio che va a sostituire in toto il precedente piano regolatore degli anni ’70. L’assessore all’urbanistica Giampiero Reguzzoni commenta positivamente il difficile parto: «Il mio grazie va a tutti coloro che ci hanno lavorato». L’assessore ne ha difeso i concetti di perequazione e di spostamento dei diritti volumetrici così come ha difeso le scelte per l’aumento del verde da parte dei privati.
Cirigliano (Sel) ha criticato alcune scelte che – a suo dire – «dividono Busto tra cittadini di serie A, quelli del centro, e di serie B (periferia)». In particolare è stata criticata la decisione di accogliere l’emendamento leghista per estromettere dalle aree più centrali kebab, centri telefonia internazionale, negozi con prodotti extra UE, friggitorie ma anche sexy shop, sale giochi e sale bingo. Un altra modifica ha stabilito che questi stessi esercizi non potranno essere aperti a meno di 150 metri dalle scuole. Mariani (Pd) ha criticato la decisione di permettere l’innalzamento dei sottotetti fino a 2,40 metri. Il sindaco Farioli ha difeso le scelte fatte nel Pgt e le ha definite «un’insufflata che favorirà la crescita economica della città, il miglioramento ambientale e una crescita più ordinata grazie a scelte lungimiranti che adesso potranno sembrare poco digeribili ma che un domani saranno premiate, così come accadde con la scelta di non insediare a Busto centri commerciali».
Al di là della dialettica politica, con interventi da parte di quasi tutti i consiglieri comunali, sarà il tempo a dare le risposte che tutti hanno cercato nel nuovo strumento urbanistico, sicuramente più elastico del vecchio Prg (non saranno più necessarie varianti per modificarlo, ndr) ma certamente più pericoloso se dovesse finire in mani sbagliate dato che d’ora in poi i piani attuativi non dovranno più passare dal consiglio comunale ma verranno discussi e approvati solo in giunta.
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