I giudici del riesame decidono su Piccolomo

Udienza venerdì mattina. La procura chiederà che l'uomo resti in carcere e cercherà di fare luce sull'ipotesi del complice con nuovi filmati

Pippo Piccolomo chiederà ancora la scarcerazione, domani, venerdì, durante l’udienza al tribunale del riesame, a Milano. Il suo avvocato, Simona Bettiati, ritiene che nulla autorizzi a pensare che gli indizi trovati fino a questo momento dai pubblici ministeri siano inequivocabilmente a suo carico, e che non vi siano ancora risultanze concrete nei confronti dell’ex ristoratore di Cocquio. La Procura della repubblica, dal canto suo, arriva all’udienza con qualche carta in più: innanzitutto gli indizi su una immagine di una telecamera nella scuola comunale risalente alle 15 e 07 di quel giorno, il 5 novembre, quando la macchina di Piccolomo viene vista in Contrada Motto dei grilli, mentre transita in direzione della casa della vittima, Carla Molinari. Nell’ordinanza del Gip Giuseppe Fazio, si avanzano seri dubbi sul fatto che il volto di “Pippo” fosse riconoscibile in quelle immagini. Tuttavia la procura è convinta che quell’uomo sia lui: e per provarlo il pm Luca Petrucci dovrebbe portare ai tre giudici del riesame altri fotogrammi, insieme a dei tabulati telefonici che indicano la presenza del Piccolomo qualche minuto prima mentre parla al cellulare nel parcheggio del centro commerciale; tutte circostanze che servono per dimostrare la presenza di Pippo in quella zona nelle ore coincidenti con quelle del delitto. All’accusa rimangono, tuttavia, anche altre carte. I graffi in faccia che un messo del comune di Ispra nota il giorno dopo il delitto, i testi che riferiscono le giustificazioni, false, che Piccolomo diede per spiegare come si era ridotto la faccia in quel modo.
Al di là della decisione sulla carcerazione dell’uomo indagato, la pronuncia di giudici del riesame è molto attesa perché i magistrati indicheranno anche le motivazioni. L’ordinanza è attesa per la settimana prossima. Oggi, intanto, doveva essere assegnato l’incarico ai periti per la prova del dna: in casa di Carla Molinari è stato trovato un capello, bisogna capire di chi sia. La difesa ha chiesto che l’esame sia fatto con l’incidente probatorio. II reparto cinofili nei prossimi giorni cercheranno ancora le mani mozzate, domenica scorsa hanno scandagliato il giardino di via Foscolo a Ispra, ultima residenza dell’ex ristoratore arrestato.

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Pubblicato il 17 Dicembre 2009
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