Lotito, comandante ferito: “Mi spiavano, io sono vittima”

"Mi sento umiliato e sono scosso, il sindaco avrebbe dovuto esprimermi solidarietà invece mi ha sostituito"

C’è molta amarezza nella parole di Antonio Lotito. Il capo dei vigili sbatte le bordature rosse da comandante strappate sul tavolo, e si affida al suo avvocato, Pierpaolo Cassarà (foto). Che la mette così. «E’ una questione politica». Ma fa capire che pensa a una beffa: che sia stato stato rimosso perché ha denunciato le cimici?

Insomma, la butta in politica e tira in ballo la spy story delle intercettazioni 

«Io sono la vittima. Di più: sono l’ufficiale di polizia giudiziaria che ha fatto l’indagine – dice Lotito – e dunque non c’entro nulla, non avevo neanche l’obbligo di riferire al sindaco, visto che c’era una indagine in corso». Per l’ex comandante, che da oggi diventa solo dirigente, le cose stanno così: «In questo comando ci sono solo poche mele marce, per il resto l’ambiente è sano – racconta – se il problema è l’efficienza io da tempo dico che c’è carenza di organico e non vengo aiutato. Abbiamo perso 11 persone in due anni e mezzo – continua – ho rinunciato all’autista, mentre il sindaco usa come autisti due uomini che vengono dal mio comando». (Il sindaco Fontana risponderà più tardi a questa affermazione, ricordando che gli autisti sono due, ma lavorano per lui solo una settimana a testa, e che per la maggior parte il primo cittadino fa uso della sua auto privata).

Lotito è un fiume in piena, dice che il provvedimento che gli è stato recapitato non cita le ragioni della sua rimozione: «Altro che investimenti – sospira – mi hanno dato solo 50mila euro di risorse tecniche, mentre negli altri comuni capoluogo i comandanti hanno dieci volte di più». Ma c’è anche l’aspetto umano che conta. «Mi sento rimosso e retrocesso, e lo ammetto, sono umiliato e scosso, deluso. Ho sentito tanti consiglieri comunali di ogni parte politica mi hanno espresso solidarietà. Ma io non ci sto, e dirò di più, in questo comando l’uso di sistemi di intercettazione era frequente ed è questo modo di fare che ha stroncato sul nascere qualsiasi riorganizzazione».

Il risultato di questo bailamme è che Daniele Michieletto reggerà il comando, Antonio Lotito sarà ancora lì come dirigente e i tre indagati per le cimici nell’ufficio del capo sono stati destinati in altri uffici comunali dallo stesso Lotito, in attesa che le indagini chiariscano la loro posizione.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 01 Aprile 2008
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