Qui Sant’Anna, “qualcosa si muove ma c’è ancora tanto da fare”

Sant’Anna tre mesi dopo: qualcosina forse comincia a muoversi, ma il gruppo di residenti autocostituitosi in comitato non cessa di sottolineare le piccole e grandi esigenze del rione. Il consigliere comunale di Rifondazione Comunista, Antonello Corrado, ha invitato la stampa per un nuovo breve tour del rione insieme a memebri del comitato e a rappresentanti del meetup bustese Amici di Beppe Grillo. In particolare si è potuta dare un’occhiata alle aree circostanti la struttura del centro sociale, che apparivano piuttosto degradate qualche mese fa. Esteriormente si nota qualche miglioramento: i danni dei vandalismi sono stati in gran parte riparati, ma non per questo sono cessati i raid: si vedano nella foto i cavi elettrici della centrale di riscaldamento (che serve tutta la zona) tranciati da ignoti qualche notte fa. «Ma anche il presidente dell’associazione Delfini Birichini Claudio Moroni mi parla di vandalismi costanti. Non è che il Comune poi non provveda a riparare per come può, però…» Gli esponenti del comitato, che trovano nel signor Franco Cascio il loro portavoce ufficioso, ringraziano oltre a Corrado il consigliere provinciale di An Emanuele Antonelli e quello comunale di Forza Italia Diego Cornacchia per aver posto la questione Sant’Anna e cercato di muovere qualcosa. Qualcuno ricorda che il sindaco più di un anno fa promise solennemente di occuparsi del rione, cosa poi rimarcata in consiglio comunale dallo stesso Cornacchia con la vis polemica che gli è consueta. Quanto a Corrado, a suo tempo contattato dal comitato, aveva presentato sette emendamenti al bilancio a riguardo del rione, accolti come raccomandazioni, su vari aspetti anche minuti – verde, arredo urbano, strade. L’esito lo verificheranno i residenti, intenzionai a tenere alta la guardia. Per il consigliere «si parta dalla difesa delle strutture fisiche del quartiere per arrivare al rilancio anche della cultura e delle attività». Un passo per volta.

Intendiamoci, Sant’Anna non è Scampia: ma come tutte le periferie bustesi si sente trascurata, oltre ad essere tuttora fisicamente isolata dalla ferrovia dal resto della città, in mancanza del tunnel di collegamento col Sempione i cui lavori partiranno, se tutto va bene, l’anno prossimo. «Il Comune non deve spaventarsi dei comitati di quartiere» si appella il signor Cascio, «noi per scelta e statuto ci siamo prefissi di essere propositivi e collaborativi verso l’ente pubblico. Qualcosina si è mosso, ma è ancora poco dopo tutti questi anni di abbandono». Per ora, qualche intervento sul verde, qualche piccola riparazione dopo i periodici vandalismi e piccoli furti ai danni delle associazioni che hanno sede presso il centro sociale. Fra le questioni più importanti poste dal comitato c’è il riscaldamento: centralizzato e di vecchia cocnezione com’è risulta molto costoso, inquinante e poco efficiente. «Con una spesa modica, ammortizzabile in tre-quattro anni, tanto più con le detrazioni fiscali possibili per questi interventi, si potrebbero ridurre le spese per gli utenti quasi della metà, e anche le emissioni» sostiene Cascio. «Speriamo che la nuova dirigenza di Aler valuti i costi del riscaldamento e si confronti con noi». Altri interventi di minor costo e più immediata attuazione richiesti dal comitato riguardano l’arredo urbano: una manciata di panchine lungo la vicina ciclabile, diventata un po’ lo "struscio" quotidiano degli anziani del rione, un pugno di lastre di autobloccanti intorno alle panchine dei parchi, per renderle accessibili evitando fango e polvere, la possibilità per gli addetti Agesp di accedere ai cortili per la raccolta dell’umido, in modo da evitare scomode "passeggiate" a inquilini spesso acciaccati e avanti negli anni. Piccole cose che aiuterebbero a migliorare la vivibilità del rione.