Edifici pubblici abbandonati, Stelluti all’attacco

Il candidato sindaco del centrosinistra "affonda il pugnale" sul capitolo delle realizzazioni concrete da parte della giunta e sulla gestione di numerosi immobili comunali rimasti per troppo tempo nell'abbandono

"In questi giorni è stato illustrato dal Sindaco di Busto Arsizio il progetto di riutilizzo della Villa Tosi e sono stati presentati i pilastri per la realizzazione del Palazzo del ghiaccio. Siamo certi che nei prossimi mesi l’amministrazione non mancherà di illustrare altri progetti". Attacca sarcastico il candidato sindaco del centrosinistra Carlo Stelluti (foto), l’uomo su cui grava il compito, improbo, di sfidare la corazzata Pdl_lega alle elezioni del 15 maggio. "Presentare un progetto al termine del mandato amministrativo, durato cinque anni e dopo vent’anni di governo della città da parte delle stesse forze politiche di centro destra, equivale ad una dichiarazione di inadempienza, tanto più che il programma era all’insegna dei ‘fatti e non parole’. Al termine del mandato, ci saremmo aspettati la descrizione delle opere compiute". E stasera in commissione di opere si dovrà ben parlare. Parlare, appunto. "Ciò nonostante siamo comprensivi, sappiamo che purtroppo in campagna elettorale la demagogia non manca mai. Quel che è grave, non è certo l’espressione di buone intenzioni per il futuro, ma la colpevole inazione nel passato".
Stelluti perosegue elencando il patrimonio di edifici pubblici "sottoutilizzato o inutilizzato da tempo immemorabile", e il suo è un facile fuoco ad alzo zero:
"Villa Tosi-Ottolini è sottoutilizzata e lasciata senza l’indispensabile manutenzione; l’ex Calzaturificio Borri, sul quale sono ancora nelle nostre orecchie le polemiche sulla sua acquisizione, è sostanzialmente inutilizzato avviato verso un rapido degrado; l’ex Macello Comunale lasciato in parte alla diligente custodia degli scout e in parte adibito a magazzeno del Tribunale di Busto per i sequestri dei beni privati; le vecchie prigioni, di piazza Vittorio Emanuele, abbandonate da quasi mezzo secolo; la casa per le associazioni di via Mazzini, ferma da 4 anni; la Cascina Burattana, in pessime condizioni e in parte già crollata (foto), finora sono state ignorate le centinaia di firme per il suo restauro, è una delle 2 cascine di valore storico rimaste in Lombardia; la villa Calcaterra di Via Magenta, sottoutilizzata, un’ala è occupata dalla scuola di cinema; la sala Zappellini, adibita a deposito della Biblioteca Civica; l’ex Casa del Popolo di Via Cairoli, col suo teatrino storico, lasciata, prima in abbandono, e poi messa in vendita dall’AGESP, contro il parere di centinaia di cittadini. Per non parlare poi dell’immobile destinato ad accogliere la Caserma dei Carabinieri in via Bellini – Isonzo, nuova, da anni inutilizzata, per ragioni burocratiche; l’ex Conventino di Via Matteotti, anch’esso di grande valore storico, lasciato all’abbandono ed al degrado; la Colonia Elioterapica, che dopo ripetuti tentativi di riattivazione, sottoposta a continui atti di vandalismo, è utilizzata solo saltuariamente da giovani e anziani. Il grande complesso degli ex Mulini Marzoli, che doveva ospitare l’incubatore per nuove aziende, dissoltosi ben presto nel nulla, si è ridotto ad ospitare il Comando Vigili Urbani, alcuni altri uffici comunali e le 2 facoltà universitarie. La parte retrostante il Museo del Tessile, era stata finanziata dal Comune per favorire l’aggregazione di giovani e anziani, oggi è utilizzata da una società di appassionati della scherma; il Palazzo dello Sport di Via Gabardi è utilizzato solo da una società sportiva; il campo per l’atletica di Sacconago, costruito vicino alla zona industriale ed al centro multiraccolta dei rifiuti solidi, è sradicato dal tessuto urbano e ignorato dal quartiere. Il grande complesso di Malpensa Fiere, realizzato in coincidenza con la fiera di Rho, su cui sfugge il criterio di un uso integrato delle infrastrutture sul territorio, ormai in cerca di una nuova destinazione; la ex mostra del Tessile, seppure giacente sul territorio di Castellanza, che per decenni è stata punto di riferimento espositivo per tutto l’alto milanese, oggi dopo essere stata venduta a privati, versa in uno stato di degrado e di abbandono".

La filippica del candidato sindaco del centrosinistra non si ferma ad una mera elencazione di incompiute, di scelte contraddittorie o di luoghi da ripristinare. "Abbiamo una quantità ingente di strutture sottoutilizzate a fronte di un bisogno crescente di luoghi di aggregazione per i giovani e gli anziani, ove fare cultura, socializzazione, offrire servizi. I costi di mantenimento di tali strutture (come sono usate oggi, ndr) sono tutt’altro che indifferenti e sicuramente sproporzionati rispetto al loro utilizzo e alla funzione che sono chiamati a svolgere. Sono strutture la cui popolarità e funzionalità, è durata giusto il tempo dell’inaugurazione, in alcuni casi nemmeno quello. Ciascuna struttura ha una sua storia e una ragione che può aver giustificato l’acquisizione, la costruzione, la ristrutturazione, sulle quali non vogliamo discutere. In qualche caso gli interventi sono stati giustificati dall’acquisizione di finanziamenti da altri livelli istituzionali, la Provincia, la Regione, occorre ricordare però che sono pur sempre le tasse pagate dai cittadini. La prosopopea di taluni politici e la semplificazione mediatica, ci ha abituato a pensare che solo ad altre latitudini del paese si era in presenza di un uso non razionale delle risorse pubbliche. A quanto pare non è così, la parabola della trave e della pagliuzza vale sempre" richiama il cattolico Stelluti. "Occorre, prima di procedere a qualsiasi nuova realizzazione, acquisizione o alienazione, fare una mappatura delle necessità e un piano di utilizzo del patrimonio esistente. Non si tratta di inventare nulla, il piano dei servizi previsto per legge dal PGT può rispondere a questa esigenza. L’efficienza e l’efficacia nella gestione della cosa pubblica non è semplicemente una questione di razionalità economica, è anche e soprattutto una questione etica e di capacità e volontà politica".

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Pubblicato il 01 Marzo 2011
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