Mizar, nasce il “comitato lotta lavoratori”

Gli ex dipendenti: "Troppe delusioni. Il nostro impegno è per tutti quelli in difficoltà come noi"

Una riunione di oltre due ore sotto i portici vicino al comune, mentre in strada piove senza sosta. Una riunione da cui è nato il “Comitato lotta lavoratori Mizar” per dare un messaggio chiaro a tutti, sindacati, amministrazione comunali e altri lavoratori: «Non chiediamo la luna. Chiediamo un posto di lavoro». È questa l’ultima tappa di una vicenda iniziata nel marzo 2006 – quando lo stabilimento Mizar di Busto ha chiuso e messo in cassa integrazione 113 dipendenti – e che sembrava dovesse risolversi nei giorni scorsi. Ma così non è stato: fra disguidi tecnici, polemiche, incongruenze e altri ritardi l’accordo per far partire i colloqui con Agesp e altre aziende del territorio non è ancora stato firmato. Così 54 ex dipendenti oggi sono ancora in cassa integrazione a 700 euro al mese: di loro, circa una quindicina non si è mai arreso e in questi mesi ha fatto sentire più volte la sua voce, arrivando ad occupare il consiglio comunale.

Ieri sera, martedì 21 agosto, dopo l’ultima delusione per la mancata delibera della giunta comunale, la decisione di riunirsi, ripercorrere le tappe di questo cammino e decidere insieme come muoversi in futuro. Dall’accordo del 22 marzo 2006 con Mizar, a quello del maggio dello stesso anno con la Provincia passando per quello sempre di marzo al Ministero del Lavoro. «Tutte promesse non rispettate – spiegano i lavoratori, da sempre sostenuti da Cobas con Antonio Ferrari e da Sdl (Sindacato dei lavoratori) con Fausto Sartorato -. Per questo ci siamo attivati con iniziative anche conflittuali, per non far dimenticare la nostra condizione economica e la nostra dignità». Per la prima volta nel nostro territorio, è infatti iniziato un percorso che vede l’Amministrazione comunale al fianco dei sindacati e dei lavoratori per facilitare l’incontro fra questi ultimi e le aziende, prima fra tutte Agesp. «Vogliamo perseguire con determinazione il percorso intrapreso con il sindaco – proseguono – che ci permette si sperare in una ricollocazione lavorativa, non solo per noi che ci siamo impegnati su questo terreno, ma per tutti i lavoratori che vivono la stessa situazione». E proprio quest’ultimo è uno dei punti su cui insistono di più e su cui in passato ci sono state varie incomprensioni. «Queste iniziative – spiega Ferrari – e il percorso iniziato, non sono rivolti solo a questo gruppo ristretto di dipendenti, ma a tutti quelli di Mizar. Con le loro lotte hanno rotto un muro per tutti quelli che si trovano in difficoltà».

Oggi, dopo una riunione con il sindaco Farioli che li ha rassicurati sia sui colloqui che sulla firma dell’accordo, il comitato ha deciso di indire per settembre un’assemblea «per tutti i lavoratori a cui realmente interessa “sporcarsi le mani”. Sono invitati tutti – concludono -: gli ex dipendenti Mizar, tutte le parti sociali e quelle politiche: tutti quelli che vogliono sostenere nel concreto la ricerca trasparente per una ricollocazione dignitosa di tutti i lavoratori». La data è da decidere, come lo è anche quella per l’incontro fra tutte le parti coinvolte annunciato dal sindaco. «Siamo fiduciosi, ma se anche stavolta non si arriva a una conclusione, partiremo con nuove iniziative sindacali».

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Pubblicato il 22 Agosto 2007
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