Il Palaghiaccio si “scongela” dicendo addio al campus pubblico

Il progetto per tornare a far vivere l’area chiederà aiuto ai privati che potranno aprire 1.000 metri quadri di negozi o ristoranti e gestire come vorranno il 90% della superficie. A parco pubblico destinati solo 7.000 mq

Addio al grande parco pubblico, addio al laghetto artificiale e alle collinette, addio ai campi sportivi a disposizione dei cittadini, addio allo skate park e (forse) addio anche allo stesso palaghiaccio. Bisognerà rinunciare a tutto questo per veder tornare a muoversi qualcosa all’interno di quei 60.000 metri quadri che sarebbero dovuti diventare il grande campus sportivo di Beata Giuliana (nella foto il progetto originale, ndr). O almeno, questo è quello che immagina l’amministrazione comunale per spingere qualche investitore a collaborare nel completamento dei lavori. Il progetto, che sarà presentato al consiglio comunale di martedì 10 giugno, prevede infatti la pubblicazione di un bando di project financing la cui riuscita sarà fondamentale anche per capire cosa fare dell’area.
In sostanza, l’amministrazione è pronta a concludere con le proprie risorse e con quelle messe a disposizione della provincia il guscio del palaghiaccio e la recinzione della grande area mentre per il resto sarà lasciata carta bianca agli investitori. Sarà chi deciderà di investire il proprio denaro in questo enorme progetto a decidere cosa fare e, dunque, capire se effettivamente quello sarà un palaghiaccio o un altro edificio ma sempre a finalità sportiva. La destinazione sportiva, infatti, rimane l’unico paletto posto sulla carta e proprio per questo motivo si aprono infinite possibilità da realizzare all’interno dello sterminato prato del campus.

 

Tutto questo, però, ha un costo. E anche molto alto. Gli uffici comunali hanno stimato in 300.000 euro il costo minimo annuo per il mantenimento di tutta la struttura e, dunque, si pone una domanda: dove trovarli?
Un grande aiuto potrà arrivare dai 1.000 metri quadri di terreno che potranno essere convertiti in struttura commerciale: «ristoranti oppure negozi che però dovranno essere strettamente collegati all’attività sportiva», spiega l’assessore Paola Reguzzoni. Chi prenderà in mano l’area potrà dunque decidere di costruire un nuovo edificio all’intero del quale potrà aprire un ristorante oppure un negozio. In questo caso, però, non sarà consentito l’insediamento di un supermercato ma potrà farlo, ad esempio, una grande catena di attrezzature sportive. 
Ma c’è di più. Per diventare sostenibile il campus dovrà dire addio alla sua vocazione pubblica. Nel progetto originario, infatti, i 60.000 metri quadri del campus non erano neanche recintati e il grande parco si candidava a diventare un luogo di incontro e sport libero e gratuito. Ora, di quel sogno a disposizione di tutti i bustocchi e realizzato con denaro pubblico, si salveranno solo 7.000 metri quadri. E’ infatti questa la superficie destinata a parco pubblico, con giochi per i bambini e una pista di bocce, il cui destino sarà svincolato da quello del resto della struttura. L’idea è infatti quella di procedere subito con questo progetto (che interesserà il lato di viale Stelvio, ndr) con i finanziamenti messi a disposizione dalla provincia. Per tutto il resto chissà.

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Pubblicato il 09 Giugno 2014
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