Bike sharing, ancora in alto mare dopo quattro anni
Corrado (Rifondazione) chiede cosa si intenda fare per la mobilità su due ruote, ricordando una sua proposta in merito approvata all'unanimità... nel 2004. Cislaghi si associa proponendo l'esempio del progetto Bicincittà
Un servizio pubblico gratuito di biciclette nella forma del bike sharing. È tornato a chiederlo in consiglio comunale Antonello Corraod (Rifondazione Comunista) quattro anni e passa dopo che una sua risoluzione in materia era stata approvata all’unanimità dal consiglio – e prontamente messa nel dimenticatoio. Il consilgliere ha presentato un’interrogazione per sapere quanto il Comune intenda fare per incentivare la circolazione ciclistica in città e, fra l’altro, quando si intende attivare il servizio a suo tempo votato, almeno a livello di intenzione, dal consiglio stesso. Il tutto considerando che la cronaca riporta di frequenti incidenti, a volte purtroppo anche mortali.
Sulla stessa lunghezza d’onda il collega Mario Cislaghi del gruppo misto, che chiedeva notizie sulla possibile attivazione del bike sharing con il Progetto Bicincittà. Una richiesta unificata per competenza con quella di Corrado, e avanzata di recente, senza sapere che già quattro anni prima era stata proposta una misura affine, per giunta approvata (Cislaghi è in consiglio dal 2006). A volte i buoni propositi, anche condivisi, finiscono in soffitta.
L’assessore Lista, in quanto responsabile della viabilità, ha riposto che entro un paio di mesi ci si dovrebbe attivare per il bike sharing, precisando che con le manutenzioni stradali in programma si cercherà di venire incontro alle esgienze di chi si muove in bici (fra questi, il presidente del consiglio Speroni, noto pedalatore). Sull’esigenza di una città più "bicicompatibile" si era mossa un anno fa anche Alterlist con l’apprezzata iniziativa "Custodiamocilabici" rivolta ai pendolari delle FS, e "costringendo" il Comune ad approntare un posteggio per bici in un angolo della stazione. È ancora poco: per arrivare al bike sharing serviranno un cambiamento di cultura… e strade in ordine. Sperando che un eventuale bike sharing in città non faccia la fine del car sharing, che ha dovuto alzare bandiera bianca e battere in ritirata, o non si trovi i mezzi danneggiati come accaduto a Castellanza.
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